Fusione aziendale: facciamo team building

fusione
Pubblicato da: Daniela Belotti Categoria: Come fare, Mentoring

“Dobbiamo integrare due strutture, faremo team building”

 

Parlando con un potenziale cliente è emerso che erano stati recentemente acquisiti da una società più grande con una storia e una cultura ovviamente diversa dalla loro.

Sono subito risultate evidenti difficoltà di relazione tra le persone delle due strutture.

Le persone si parlano, ma stentano a comprendersi.

Hanno un’esperienza diversa.

Un vissuto diverso.

Una cultura aziendale diversa. 

Alla domanda “cosa pensate di fare per risolvere il problema” la risposta è stata “Faremo team building”! 

 

Il team building: uno strumento potente per insegnare alle persone a lavorare insieme.

Cosa ci dice il dizionario sul team building:

Il complesso delle attività dirette a favorire la comunicazione e a stabilire un clima di fiducia e di collaborazione tra i componenti di un gruppo, in particolare tra i dipendenti di un’azienda.(Oxford Dictionary)

 

Nel manuale “Handbook of Human Factors and Ergonomics Methods” lo psicologo organizzativo Eduardo Salas identifica quattro approcci al team building:

 

  1. definizione degli obiettivi: definire obiettivi chiari per l’intero team e per i singoli individui che ne fanno parte. Rafforzare la motivazione dei membri e del team a raggiungere specifici livelli di risultato li porta anche a definire quali siano le risorse necessarie per raggiungerli e quali caratteristiche individuali mettere in campo.
  2. chiarificazione dei ruoli: il team è composto da un insieme di ruoli sovrapposti. Questi ruoli sovrapposti sono caratterizzati come i comportamenti che ci si aspetta da ogni singolo membro del team. Il chiarimento dei ruoli può essere utilizzato per migliorare le caratteristiche individuali e del team (ovvero, riducendo l’ambiguità dei ruoli) e la struttura lavorativa negoziando, definendo e adattando i ruoli dei membri del team.
  3. relazioni interpersonali: la componente delle relazioni interpersonali del team building si basa sul presupposto che i team con meno conflitti interpersonali funzionino in modo più efficace rispetto ai team con un maggior numero di conflitti interpersonali.  Sviluppare la fiducia reciproca e la comunicazione aperta tra i membri del team migliora i risultati che il team può raggiungere.
  4. risoluzione dei problemi: i membri del team si esercitano a stabilire obiettivi, sviluppare relazioni interpersonali, chiarire i ruoli del team e lavorare per migliorare le caratteristiche organizzative attraverso compiti di risoluzione dei problemi. Oltre al team building, gli approcci alla risoluzione dei problemi possono anche avere l’ulteriore vantaggio di migliorare le capacità di pensiero critico del team.

 

Ma cosa immaginiamo solitamente quando pensiamo al team building?

A me vengono subito alla mente le attività outdoor  esperienziali tanto di moda negli anni passati!

Ora senza arrivare alle giornate in barca a vela o alle escursioni estreme, ci si concentra spesso su attività e training volti ad aiutare il gruppo a comunicare meglio e a focalizzarsi su obiettivi chiari e soprattutto condivisi.

Quindi si realizzano per lo più azioni volte esplicitamente a costruire la squadra.

Non è che queste non servano, è che soprattutto nel caso di fusioni aziendali non sono sufficienti per costruire un unico team coeso e performante.

Ci sono tutta una serie di attività che vengono spesso definite come team building passivo che stanno a monte e che spesso non vengono considerate.

Se pensiamo che quello che unisce principalmente un gruppo di lavoro è il senso di appartenenza e la condivisione di valori dichiarati ecco che  si fa più chiaro a cosa mi riferisco.

Cosa si intende per team building passivo?

Il team building passivo è quando in azienda adotti pratiche finalizzate a costruire un business migliore, ma che hanno anche un impatto indiretto enorme sulla forza del tuo team.

A cosa ci si riferisce?

Alla costruzione di una cultura aziendale condivisa.

Alla diffusione di un approccio collaborativo.

Allo sviluppo di una gift leadership .

Per stabilire una cultura di squadra dinamica e sostenibile che si estenda oltre il lavoro stesso del team e nelle relazioni che ne sono alla base, è necessario organizzare attività di team building passive che promuovano le relazioni e la condivisione.

 

E qui entra in gioco il mentoring:

Innanzi tutto l’oggetto principale del mentoring organizzativo è la riflessione di mentor e mentee sui valori implici ed espliciti rappresentati in azienda.

Nelle conversazioni di mentoring si parla di valori legati al ruolo e valori aziendali, si prende consapevolezza delle diversità di significato attribuito al valore stesso e si condivide un senso comune.

E questo ha come risultato un’aumento dell’engagement delle persone.

Inoltre il comportamento del team dirigenziale è fondamentale per sostenere una cultura della collaborazione e la sfida di rendere visibile il comportamento dei dirigenti è realizzata facendogli svolgere il ruolo di mentor.

Così avranno più di un’occasione di raccontare ai/lle colleghi/e il loro vissuto e dimostrare la loro attitudine all’ascolto.

In ultimo l’approccio del mentoring di supporto allo sviluppo dell’altro/a agevola un’attitudine all’aiuto che poi riportata nel lavoro del team facilita la risoluzione dei problemi.

Aggiungo ancora confronto generazionale, miglioramento delle capacità di comunicazione, aumento della retention e abbiamo tutti gli elementi per contribuire a rafforzare le basi per costruire team efficaci e farli durare nel tempo.

Gli step che consigliamo

Se hai appena vissuto una fusione aziendale e vuoi realizzare un progetto di mentoring all’interno della tua organizzazione, ecco come procedere:

  1. parti  con una “fotografia” delle diverse anime aziendali derivate dalla fusione e se è il caso ridefinisci mission e vision della nuova realtà
  2. identifica i profili interni che rappresentano i tuoi valori. Saranno i tuoi  Mentor Champion
  3. forma le persone alla relazione di mentoring: soprattutto se si conoscono poco perchè vengono da realtà diverse mentor e mentee devono entrare in empatia subito ed essere focalizzati sull’obiettivo
  4. identifica i criteri per definire le coppie di mentoring
  5. utilizza il software Bemymentor per invitare i partecipanti al progetto, formare le coppie migliori e gestire in maniera professionale il progetto.

Se hai le competenze interne procedi in autonomia; in alternativa contattaci per una consulenza.

E buon mentoring journey!

Daniela Belotti

Condividi questo post