Contaminazione: creare ponti per rimanere competitivi

contaminazioni: ponti tra saperi
Pubblicato da: Daniela Belotti Categoria: I nostri libri preferiti

CONTAMINAZIONE : CREARE PONTI PER RIMANERE COMPETITIVI

Il principale compito di un Mentor è aiutare il mentee a capire chi vuole diventare.

Come persona e come professionista.

Siamo nel periodo delle “grandi dimissioni”, in cui le persone lasciano le aziende perché non si riconoscono più nel loro purpose, e si ritrovano a domandarsi quale indirizzo dare al loro sviluppo professionale.

In un mercato in cui lo sviluppo dell’intelligenza artificiale fa temere che le proprie competenze e il proprio ruolo possano essere facilmente sostituiti.

E allora quale suggerimento può dare un Mentor?

La contaminazione!

Perché sviluppare la propria capacità di contaminazione permette di sfruttare nuove opportunità lavorative e generare valore aggiunto mantenendosi sempre un passo avanti rispetto all’intelligenza artificiale.

Ma cosa si intende con contaminazione?

Lo spiega molto bene Giulio Xhaet nel suo libro #Contaminati, che vorrei stimolarvi a leggere con questo articolo e far leggere ai vostri mentee.

Contaminare ” deriva dal verbo latino tangere , “ toccare ” . In senso originario , il “contaminato” è colui che si pone a contatto con qualcosa , che si mescola con elementi eterogenei . Un sinonimo è “ interdisciplinare ” : parliamo di individui che si muovono tra discipline diverse

Così nelle prime pagine veniamo introdotti alla contaminazione.

Quindi alla base di tutto possiamo ritrovare la curiosità di sperimentare saperi diversi e nuovi, oggi più facilmente raggiungibili, che partendo anche dalle nostre passioni personali creano quel puzzle delle nostre conoscenze che si svilupperà negli anni.

Non è in verità un concetto nuovo: i grandi personaggi della storia erano mica specializzati in una sola materia!

Erano contemporaneamente architetti, scultori, filosofi, artisti, biologi.

T SHAPED, Pi SHAPED O PETTINE?

Già da qualche tempo si sente parlare di conoscenza a T , con cui si intende aver sviluppato delle competenze un po’ più superficiali su materie di varie discipline per poi specializzarsi in verticale e in profondità su una sola.

Ma la T è da considerare secondo l’autore sempre più un punto di inizio , e non di arrivo .

Perché il mondo del lavoro è cambiato.

Se fino a qualche anno fa era usuale sviluppare la propria professionalità in un solo settore, con l’allungarsi della vita lavorativa e lo sviluppo tecnologico sarà più facile ritrovarsi a cambiare lavoro e così si acquisiranno facilmente competenze strutturate in un secondo ambito .

In questo caso si diventerà Pi – shaped ( Π ) .

pi shaped e combo shaped
Fonte: #Contaminati (G.Xhaet)

Se poi si svilupperanno competenze in altre discipline , il risultato sarà il Comb – shaped ( “ a forma di pettine ” ) : la forma del professionista interdisciplinare per eccellenza .

Il professionista contaminato , sia che mostri una forma a T , a Pi greco o a pettine , si muove cercando il proprio equilibrio tra il problema delle profondità , ovvero l’essere limitati ( vedo poco , ma lo vedo bene ) , e il problema delle vastità , ovvero l’essere approssimativi ( vedo tanto , ma non lo vedo bene )“

Proprio qui sta l’elemento che ci può rendere insostituibili dall’intelligenza artificiale.

Nel creare ponti tra saperi, discipline e culture dove gli algoritmi si muovono a fatica.

Nel saper affrontare e risolvere i problemi complessi che le aziende si trovano davanti tutti i giorni.

La competenza trasversale più richiesta in molte imprese sta diventando proprio la capacità di risolvere questi problemi .

I contaminati potendo attingere e mettere in connessione competenze ed esperienze diverse sono “ connettori ” sia a livello di persone che di competenze.

Possono con maggior facilità comprendere le interconnessioni interne che caratterizzano un sistema complesso in un sistema instabile e mutevole (complesso da cum plexum , che significa “ con nodi ” , intrecciato).

 “ se l’unico strumento che hai in mano è un martello , ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo ”(A.Maslow)

Quindi se si è troppo specializzati su un tema si tenderà a filtrare tutto attraverso la stessa lente senza riuscire a cogliere le alternative possibili.

Ne è un esempio il fatto che spesso i fondatori di startup di successo vengono da un mondo diverso e portano con loro una visione nuova e una soluzione del problema inattesa per chi aveva “sempre fatto così”.

E stravolgono il mercato.

CONTAMINAZIONE  ANCHE DELLE RELAZIONI

Ma l’autore va oltre.

Si perché nella contaminazione, osserva, verranno coinvolte anche le nostre relazioni e il nostro network di contatti.

E il bravo professionista contaminato è colui e colei che crea connessioni anche tra i contatti del suo network.

È un’abilità tipica dei contaminati che mi piace definire network inclusion , in quanto chi la sviluppa è in grado di attraversare e connettere le sue reti sociali , mettendole a sistema per uno scopo che include sé e gli altri “(G.Xhaet)

Vedo un fil rouge qui tra il professionista contaminato, il leader gentile e il go-giver (ve ne parlerò prossimamente).

Il contaminato è dunque anche un costruttore di relazioni che cerca prima di tutto di aiutare gli altri . Il resto viene da sé.

Veniamo al dunque per il nostro Mentor.

Il Mentor dovrebbe già essere un contaminatore.

Di valori in questo caso.

Valori personali e professionali nel caso di un executive mentor, anche aziendali per un mentor interno ad un progetto di sviluppo organizzativo. 

E la contaminazione è alla base di una relazione di mentoring, in cui saperi, esperienze e relazioni si scambiano in un flusso reciproco per la crescita della coppia.

Il libro offre alla fine un interessante sistema che suggerisco ai Mentor per aiutare loro stessi e i propri mentee a chiarirsi le idee e fare il punto delle proprie contaminazioni attuali e da sviluppare in futuro:

LA MAPPATURA BRICK SKILLS 

Quindi prendete un foglio e cominciate a disegnare la vostra T, Π, o il vostro “pettine” di cubetti di competenze.

Qui servono tutte, anche quelle legate alle passioni personali e agli hobbies.

Organizzatele in tre categorie:

  • interessi/passioni
  • educazione/formazione
  • esperienze professionalizzanti

Partendo da ogni singolo interesse disciplina od esperienza, li inseriremo sulla linea orizzontale del nostro disegno,  andremo ad approfondire  nel dettaglio tutte le specializzazioni che avremo acquisito in ogni ambito, creando le colonne della struttura.

Ogni colonna rappresenterà un “ serbatoio di esperienza ” . 

All’interno della vostra mappa dovrete a questo punto identificate con lo stesso colore o con un simbolo i singoli mattoncini che secondo voi fungono da skill – ponte, quelli che creano le connessioni di esperienza.

E potrete così individuare, unendo i mattoncini, il vostro percorso tra le esperienze interdisciplinari.

Sarà importante ragionare in parallelo sui vostri network di contatti e mettere in relazione anche quelli con le esperienze che via via avete sviluppato.

Ora che avete il quadro del qui e ora, potete ragionare insieme sul futuro

Cosa volete imparare o migliorare ? Quali progetti desiderate iniziare ? Quale professione consolidare ? Quali sono i vostri sogni chiusi nel cassetto ? Come volete propagarvi nei prossimi tre anni ?

Inseriteli dentro un brick : uno , due , al massimo tre per ogni anno.

Ora guardando la rappresentazione delle vostre competenze/esperienze del passato individuate quelle che maggiormente vi possono aiutare a raggiungere l’obiettivo che vi siete posti. .

Date un’occhiata ai contatti per vedere se avete già nel vostro network persone che potrebbero aiutarvi nel vostro piano di sviluppo.

la mappatura Bricks Field
Fonte: #Contaminati (G.Xhaet)

Spesso non ci rendiamo conto delle conoscenze, competenze e reti di contatto che abbiamo già sviluppato in passato e che possono tornarci utili a raggiungere i nostri obiettivi e che noi possiamo aiutare a fare lo stesso.

La realtà è che siamo molto più ricchi e più connessi di quanto crediamo.

Dobbiamo solo acquisirne consapevolezza e continuare in questo processo di propagazione.

E un mentor può aiutarvi anche in questo percorso di consapevolezza.

Leggete il libro, è ricco di molti altri spunti interessanti.

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